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nella putrefazione dei molluschi, sembra oggi provato dipendere da un gran numero di animaletti microscopici fosforescenti. Ma nulla si sa delle condizioni fisico-chimiche sotto le quali questi infusori divengono fosforescenti.
È indubitato che i pesci in putrefazione divengono fosforescenti, e potrebbe anche questa cagione produrre in qualche caso qualche fosforescenza nel mare.
Vi sono negli Annali della Medicina racconti ben constatati di fiammelle viste intorno al corpo di certi malati; si è parlato di sudore ai piedi fosforescente ed è curiosa a notarsi l’analogia che vi ha tra l’odore della sostanza fosforescente della lucciola e il sudore ordinario dei piedi.
Tutti questi casi di fosforescenza sono tuttora senza spiegazione.
Raccontano i Botanici che in varie piante l’infiorazione è accompagnata da una fosforescenza. Ma anche questo fenomeno è troppo raro per poter essere convenientemente studiato. Nella infiorazione v’è assorbimento d’ossigene, sviluppo d’acido carbonico, v’è combustione in una parola, ed è perciò che anche molto calore sviluppasi in certi casi d’infiorazione. Forse anche l’accensione alla temperatura ordinaria d’un qualche olio volatile separato dal fiore fosforescente, può esser cagione di questa luce.
Non terminerò senza dirvi della bella osservazione fatta in questi ultimi tempi da Quatrefage sulla fosforescenza degli annelidi e degli ofiuri. Questo distinto Naturalista ha visto col microscopio la fosforescenza di questi animali appartenere alla fibra muscolare, essere intermittente, farsi più viva irritando la fibra e obbligandola a contrarsi, cessare la fosforescenza per un certo tempo, per poi riprodursi, lasciando l’animale in riposo.
Eccovi un punto d’analogia, che non devesi perder di vista. La vita dei muscoli, le sue funzioni, sono accompagnate da sviluppo di calore, di luce, e in tanto questa vita, queste funzioni, sono immediatamente dipendenti dall’agente nervoso.