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gran tempo, ritornano a nuova vita a contatto dell’acqua di cui s’imbibivano. Chi non conosce le belle sperienze del nostro Spallanzani, sul rottifero? Eccovi un tendine, una membrana, che quali ve le mostro, raggrinzate e indurite, non sembrerebbero aver giammai costituito parte d’un corpo organizzato. Queste stesse parti eccovele imbevute d’acqua, e già le vedete molli, pieghevoli, elastiche e pronte all’ufficio che hanno nel corpo vivente.

L’elasticità non appartiene meno ai corpi viventi di quello che a tutti gli altri corpi della natura. Eccovi una porzione di tubo intestinale, un’arteria che io posso a volontà più meno dilatare e restringere. All’aprirsi del robinet fissato alla trachea, vedete questo polmone sgonfiarsi, lo vedete rigonfiarsi e dilatarsi da capo allorchè vi soffio. Nè crediate potersi, senza questa elasticità del parenchima polmonare, dell’intestino, dell’arteria, operare le funzioni di questi varj organi. Supponetela tolta, e cesseranno le loro funzioni.

La gravità opera sulle parti solide, su i liquidi e i gas dei corpi viventi, non altrimenti che su tutti gli altri corpi; e non potrà mai spiegarsi nessuna funzione di circolazione sanguigna, di respirazione, di assorbimento, se le proprietà fisiche dei solidi, dei liquidi, dei gas, se lì loro vario peso, se le loro condizioni d’equilibrio, non siano tenute a calcolo.

Scaldate convenientemente un corpo organico qualunque, e vedrete svolgersene i gas, svilupparsi vapor d’acqua, bruciarsi all’aria il suo carbonio e il suo idrogeno, producendo acido carbonico e acqua. E se al primo agire del calorico vedete spesso una sostanza organizzata storcersi, raccorciarsi, anzi che dilatarsi e farsi liquida, come avviene generalmente ai corpi inorganici, certo è che tali differenze non sono in modo alcuno attribuibili alla vita, giacchè si mostrano in parti già da gran tempo prive di vita.

Sono esse dovute alla particolare struttura e alle pro-