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il mugello 33

cui porta il saluto "delle montagne e delle forre appenniniche. Cantano lungo il greto del fiume, tra le macchie e i rovi, in mezzo a boscaglie annose, le lavandaie, che alternano spesso il faticoso lavoro, rispondendo con gai stornelli ai canti degli uomini e ai colpi d’accetta, con i quali, quest’ultimi, sfrondano i gattici della riva. (Fot, Danti) Uomini e donne cantano sotto gli ardenti raggi del bel sole di messidoro e par che il fiume mormorando risponda. Una voce robusta, che vien dalla boscaglia, dice:

Dio che penare.
Ave la febbre e non potè guarire,
Avè la dlama e ’un la potè baciare!