Pagina:Matini - In Mugello, Firenze, 1913.djvu/25


il mugello 21

Pietramala (Fot. A. Sani) dogana leopoldina, che ci ricorda il luogo di confine tra il cecchio granducato toscano, e l’antico stato pontificio, torniamo indietro collo sbuffante veicolo, che ci riporta verso la Sieve.

L’automobile si arresta: scendiamo. Il vociare dei vetturini lo schioccar delle fruste, i motti salaci, e certe litanie, non contemplate dalla liturgia cattolica, ci avvertono subito che siamo in una delle La dogana delie Filigare (Fot. A. Sanitante stazioni d’una strada ferrata italiana. Ma questo frastuono, questo cicalio, questa vivacità, tutta nostra, ha un non so che di festoso e di gaio che piace. Siamo alla stazione di San Piero a Sieve. La strada ferrata che partendo da Firenze va a Faenza, ha lasciata, dietro di se la vetusta Fiesole, dallo bella torre merlata e dall’antica anfiteatro romano, dalla basilica insigne ove il gentile scalpello di Mino, eternò nel marmo le austere sembianze del Vescovo Salutati, con una sorprendente verità e si attardò amoroso attorno allo splendido dos-