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fosse lei, per mezzo di un suo cavaliere d’onore, a invitare qualche gentiluomo, successivamente. Dopo, la Regina passa, a sua volta, di dama in dama, ora fermandosi un minuto, ora pochi minuti, secondo la loro importanza e secondo la particolare stima che fa Sua Maestà: presso alcune si siede e conversa un poco. È naturale, che ella non possa parlare a tutte. La signora prescelta fa una riverenza al principio e alla fine della conversazione: e non stende la mano, se la Regina non porge la sua. In questo frattempo, le signore cui è poco probabile che possa toccare questo onore, le signorine, ballano. Se s’incontrano sul cammino di Sua Maestà, si scostano, voltandosi a lei, facendo la riverenza. All'una precisa la Regina ha compiuto il suo giro, si ferma, si volta, saluta con uno dei suoi grandi saluti la società e sparisce. È naturale che le signore vadano al ballo di Corte col loro vestito più sontuoso e coi loro più bei gioielli: a Corte non si va con vestiti di ripiego. Anche le signorine debbono avere una toilette nuova e fresca. Gli uomini portano assolutamente la cravatta bianca, guanti bianchi e i pumps di pelle lucida. Pel cappello va bene il gibus, da portare in mano, chiuso: o quello morbido nero, o il duro rotondo, che si lasciano al guardaroba. Il gilet bianco è ammesso. Per i balli presso i principi ereditarli o principi reali, il cerimoniale è il medesimo.

V. Garden party a Corte

Appena la primavera lo permette e se la occasione è importante, nei giardini del Quirinale, a Roma, o in quelli della Reggia di Capodimonte, a Napoli, la no-

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