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fre alla cresimanda un dono ricordevole: o una catenella d’oro con una crocetta: o un braccialettino d’oro con una medaglia sospesa: o una bella broche: infine, un dono non troppo ricco, ma bello e durevole. Insieme a questo, le dà sempre un ricordo pio: o un bel libro da messa, o una bella immagine della Vergine: sempre con la data della cresima, scritta o incisa in qualche parte. A Parigi usano certe collanette, certi braccialetti adorni, intorno intorno, da medaglie religiose, molto belle: ma in Italia non ne ho mai visti. Quando la intimità è grande fra la madrina e la cresimanda, spesso, la madrina, le regala anche il completo vestito bianco della cresima, dalle scarpette al velo: ma ciò è più affettuoso che obbligatorio. Nel giorno della cresima, la madrina, per lo più, dà un pranzo, in casa sua, alla cresimanda e alla famiglia di lei: questo è un costume assolutamente meridionale. In chiesa e in casa vi sono pochi regali, in denaro, da fare ai chierici, sagrestani e servi; ma quei pochi spettano alla madrina. Ma nulla essa è tenuta a donare alla madre o ai parenti della figlioccia. Più tardi, secondo i rapporti, ella fa un dono al compleanno o all’onomastico della figlioccia e così ne riceve il ricambio.