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memoria di un re che fu assai più grande, nel gusto, che l’antico Petronio, ancora persiste, nella maggioranza. Ma un’audace minoranza vien già creando una nuova usanza, per la toilette dello sposo: ed è quella del tight, in sua forma, che può essere di una ineffabile eleganza. Sì, il tight si diffonde sempre più, in Inghilterra, in Francia, in Italia: esso si accompagna, è vero, coi calzoni di fantasia, col panciotto bianco, con la cravatta di raso scuro, bleu cupo, rosso cupo, grigio piombo e coi guanti bianchi, ma è il tight e non è più la redingote. Questo tight ha un incalcolabile vantaggio, sulla redingote: esso ringiovanisce la persona che lo sa portare, la rende più snella, più disinvolta, più giovane, infine. Per quanto svelta sia la persona che porta la redingote e questo vestito sia bene tagliato, esso è un abito che invecchia: ci vogliono sforzi inauditi, in un bel giovane sposo, per non essere invecchiato dal suo vestito. Così, i passi che ha fatto il tight, sono molto rapidi: e non si può non predirgli un successo sempre più vasto. Beninteso che il tight deve essere fatto da un sarto di prim’ordine, tagliato da una mano magistrale e portato alla perfezione: allora il tight diventa un vestito ideale, per un giovane sposo, come pure per uno sposo maturo. Ed è benintesa un’altra cosa: col tight di nozze, non si può ammettere e non si ammette che il cappello a cilindro, l’antico e ora nuovissimo huit reflets.

XIII. Nozze religiose

L’uso antico! L’uso antico, cioè quello dei nostri avi e dei nostri padri, l’uso che ancora vige in provincia,


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