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X. Le donne testimoni

Ma è veramente nuova, questa usanza nuziale, vale a dire che testimoni alle nozze religiose, testimoni sovra tutto della sposa, possano essere le donne, invece degli uomini? E da tempo che nelle cronache mondane di Francia, noi vediamo, spesso, spessissimo, una zia, una cugina, una cognata o magari semplicemente un’amica, fare da testimone, in chiesa, alla sua parente, alla sua amica: e abbiamo notato ciò in matrimoni non semplicemente del ceto borghese, ma piuttosto in quello aristocratico. Pare, adunque, che possa avere un carattere di eleganza, questo uso moderno o, forse, rinnovato dall’antico? Pare! Fatta qualche indagine, abbiamo appreso che la Chiesa ammette, ha sempre ammesso, che una signora, parente o amica o semplice conoscente, possa fare da testimone, al rito religioso, a una giovane sposa: e che se non si è profittato prima, o non si profitta molto, ancora, di questo permesso, è, talvolta per completa ignoranza di tale facoltà o per non mutare nulla all’uso di aver testimoni uomini. Altre indagini, ci hanno certificato partecipante alle nozze religiose, la madrina, nientemeno, della sposa, che, in questo modo, viene a prendere il posto del padrino o compare di anello: questo noi abbiamo notato in molti matrimoni dell’Alta Italia, specialmente a Milano. E, diciamolo, questa sostituzione è molto chic. Giacché questo affare dei quattro testimoni alle nozze civili - la legge si contenterebbe di due, ma, allora, il conto non tornerebbe - e di quattro testimoni alla Chiesa, otto uomini, da dover cercare, da dover trovare, con grandi difficoltà, con grandi contrasti e con grandi noie, è, sempre, più o meno, il portato di una


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