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grazia in questa toilette: le altre tinte, rosa, azzurro, crema, debbono essere sempre pallide e non guarnite vistosamente. Di mattina la signorina veste di lana nera, di lana grigia, di lana azzurro cupo, mai di colon vistosi, come si usa fra noi: porta sempre ui^dlina o, preferibilmente, una giacchetta dal bel taglio, e non va in vitino, come si usa da noi. Di gioielli ne può portare qualche po’ di più della giovanetto quattordicenne: qualche bella collana, una bella brache una bella chatelaine, non ricche, ma eleganti, le sono permesse. La signorina a sedici anni può portare la veletta; preferibilmente bianca. Nel salone di sua madre, in visita, altrove, la signorina serba un contegno semplice, né malinconico, perche sarebbe ridicolo, né altiero, perché sarebbe odioso, ne troppo allegro, perché sarebbe sconveniente. Sia naturale! Presentata alle signore, deve fare una riverenza e aspettale che le diano la mano, per dare la sua: se le presentano un signore o un giovanotto, un bel saluto col capo, la mano, mai. In generale, la signorina non da mai la man ai giovanotti, salvo stretta parentela, antica familiarità, antica conoscenza. Non balla mai, nelle soirees intime, con chi non le è stato presentato: se la padrona di casa le presenta qualcuno, ella balla con lui, ma, dopo, deve immediatamente presentare questo giovane ai suoi genitori o a chi l’accompagna: trattandosi di serate intime, grandi inconvenienti, in queste presentazioni, non possono accadere. La signorina bacia sempre la mano ai nonni alle zie, alfe cugme maggiore età, alla madrma, ai sacerdoti: agli zìi, no necessario. Non bacia mai le amiche nella strada, mai, in casa, se vi sono estranei e specialmente uomini, presenti. Dà sempre del lei agli uomini, vecchi e gio-


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