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lute: può darsi che ti dia l’occasione di un buon affare: può darsi che tua figlia trovi un buon marito, colà; può darsi che tua moglie guarisca i suoi nervi, sempre vacillanti; può darsi che tuo figlio si conduca quasi bene, per eccezione; può darsi che, in cambio di una pessima cameriera che se ne è andata, per la villeggiatura, tu ne trovi un’altra, quasi possibile: chi sa, chi sa, chi sa! La villeggiatura non è, forse, una parte dell’ignoto?

IX. Il caldo: i due metodi

Poiché, moltissima gente, per isvariate ragioni, di cui una, possente, la mancanza di denaro, è costretta di restare in città e ad affrontare il caldo cittadino, con cui non si scherza; poiché anche quelli che vanno in campagna, hanno caldo; e hanno caldo anche quelli che vanno sulle spiagge del mare; poiché su milioni e milioni di persone, nel mondo civilizzato, solo dieci o quindicimila salgono a duemila metri, in montagna, per battere i denti dal freddo, in pieno agosto, e sono ritenuti per pazzi; poiché questo problema del caldo bisogna affrontarlo, studiamo i due metodi con cui si può trascorrere la vita, nel sommo del calore, fra il quindici luglio e il quindici settembre. Primo metodo: ovunque si sia, in città, in campagna, al mare, sulla collina, nel bosco, fuggire il caldo. Cioè, dalla mattina alle nove, dopo aver fatto circolare l’aria mattinale per la casa, chiudere ermeticamente le persiane, i cristalli e le imposte di tutte le finestre e di tutti i balconi. Non uscire, assolutamente, dalle nove alle cinque pomeridiane. Vivere chiuso fino a che il sole saet-


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