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Fuori di qui

I. L’educazione in viaggio

Ora, in viaggio, bisogna decidersi a uno dei due partiti estremi: essere una persona male educata o una persona bene educata. Soggiungo, anche, che tre quarti della umanità viaggiante, si è decisa fermamente a essere male educata, trovando, pare, in questa mala educazione, i maggiori vantaggi. La persona che vuol essere male educata, in viaggio, cerca sempre di aver il miglior posto, in vagone semplice, nello sleeping, in carrozza o in battello, alla faccia o alle spalle di tutti i viaggiatori, maschi o femmine, giovani o vecchi, belli o brutti. La persona male educata, in viaggio, non cede la destra, non si cava il cappello; non saluta; non s’inchina; non presta il suo giornale; non presta il suo orario; non solleva il cristallo dello sportello; non tira la tendina contro il sole; non dice il nome della stazione, a cui si è arrivati; non ha freddo, quando gli altri hanno freddo; non ha caldo, quando gli altri hanno caldo; e non lascia di fumare, nel vagone dove non si fuma. Egli mangia, beve, dor-

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