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Peregrinando 49

tani lo chiedevano alto, e non esistevano più ragioni perchè esso restasse ancora altro tempo nell’umile fossa, abbandonato alle piogge e al sole torrido.

La cerimonia seguì sicuramente il 19 settembre dell’anno 315. Vi assistette tutto il popolo, il clero e la nobiltà. Da Napoli convennero a migliaia i fedeli: a Pozzuoli si unirono a Cosma, vescovo di Napoli, i vescovi di Nola, Acerra, Cuma, Miseno e Pozzuoli. E da Pozzuoli la processione si condusse al campo Marciano.

Il vecchio Cosma volle celebrare la messa sul sepolcro del Santo, prima che esso fosse disotterrato. Veramente bello, questo omaggio reso dal discepolo ormai canuto, dall’amico già declinante verso la morte, alla spoglia di Quegli che cadde per la sua fede, e dette agli altri la forza di vivere per la loro fede.

Poi alcuni uomini scostarono devotamente le fronde arse che il settembre aveva accumulate sul sepolcro ignoto, e smossero la terra.