Pagina:Matilde Serao San Gennaro.djvu/67


La leggenda di San Gennaro 43

e le storie di San Gennaro che si conoscono sono ricavate da questi tre originali. Intorno ad esse, per stabilirne la natura e l’antichità lunghe e dotte controversie seguirono fra il Mazzocchi, lo Stilting, il Parascandolo e il canonico Scherillo. Resta oggi assodato che gli Atti Vaticani scritti originalmente in greco, sono antichissimi, e meno antichi i Bolognesi e i Puteolani. Appare tuttavia che, sebbene tutte e tre le leggende narrino di San Gennaro, dei suoi compagni e del martirio, ognuna di esse non è stato scritta direttamente per tutti sette. Così la leggenda Vaticana va ritenuta compilata solo in riguardo a San Gennaro; la Bolognese, solo in riguardo a San Sossio; la Puteolana solo in riguardo a San Procolo. Solo così si spiegano certe naturali omissioni. Per esempio: gli Atti Vaticani omettono il prodigio della fiamma apparsa sul capo di San Sossio e la cattura di costui: mentre gli Atti Bolognesi, narrando principalmente di San Sossio, si tacciono del martirio di San Gennaro nella fornace e della