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tirii ed ai miracoli del Santo, han subito gran quantità di aggiunte e di sottrazioni. Così è assodato pure che la leggenda del monaco Emmanuele, (dalla quale il Falcone ha largamente attinto per la sua "Storia di San Gennaro") sebbene scritta in greco, non è che una traduzione dal latino, priva quindi di autorità. Così il "Martirio di San Gennaro" scritto da Giovanni il diacono, per ordine del vescovo Stefano, nel X secolo, risulta composta dall’abile composizione di notizie, da tre documenti più antichi che si possiedono, su la vita del nostro Santo.

Questi tre documenti sono: gli Atti del Vaticano, gli Atti di Pozzuoli e gli Atti di Bologna. Ai primi il diacono prese la tortura di San Gennaro a Nola, ai secondi l’arresto di Sossio e dei tre cristiani di Pozzuoli, ai terzi l’amicizia di San Gennaro per Sossio e la profezia dell’aureola.

Questi tre documenti, anche per noi presentemente, van considerati come le basi della tradizione di San Gennaro. Tutte le leggende