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valore, ed esaltò il nome di Cristo, offendendo profondamente il proconsole.

Così, secondo la leggenda, comincia il martirio di San Gennaro; e comincia il suo eroismo. Timoteo ordina che si accenda una fornace e che vi si gitti dentro l'audace vescovo cristiano: dopo un poco, quelli che avevano avuto il comando feroce, tornarono a lui, sgomenti, esterrefatti, si gittarono ai piedi di Timoteo, gridando: " Signore, non ci punire! Noi niente abbiamo potuto fare, contro costui! Egli canta con voce alta, fra le fiamme, senza esserne tocco..." La grande scena si vede, in nostra fantasia, col santo che salmeggiava il canto dei fanciulli di Babilonia, fra le vampe che non gli bruciavano neppure un capello, mentre, uscendo queste fiamme si appiccarono agli idolatri, abbruciandoli. Si vede la scena e si ricorda, poiché a Cimitile, presso Nola, nei sotterranei della chiesa dove si venera il corpo di San Felice, si scorge la cava che fu la prigione di San Gennaro e, i ruderi arsi di quell'inane forno