del vespro, sotto i tenui cieli azzurri: e il suo fiero leone, in alto della colonna marmorea, leva il piede sul libro dell’Evangelio, mostrando il fatidico motto: Ecce, Marcus evangelista tuus, e nel nome dell’evangelista, vi è tutta la storia dei suoi trionfi, è tutta la luce di un passato incancellabile. Marco, Marco! Persino ora, gridano così i gondolieri, quando si battono nelle corse, nelle regate e s’incitano, per raggiungere il palio, verso il Canal Grande. Marco, Marco! Così, per tutti i momenti più alti della vita veneziana, scoppiava il grido che invocava il santo protettore. Eppure ne aveva un altro, di santo protettore, Venezia: ne aveva un altro, assai meno celebre, assai meno famoso, assai meno noto. Santo Eimagora. Povero vecchissimo santo che, pure, ha dovuto benedire dal Paradiso tutte le gesta di Venezia, che pure ha dovuto proteggerla e benedirla in ogni sua sciagura e in ogni suo bene. Chi si rammenta più di Santo Elrmagora? La sua chiesa è visi-