illusione, tutto è chimera. Forse anche l’amore è una illusione: dice lo scettico. Che importa! È la più bella, la più grande delle illusioni; e la sua perdita è irrimediabile. Nulla si può mettere al posto dell’amore: nè la tormentosa ambizione, nè la pazzia del giuocatore, nè la dolce passione mistica: nulla vale l’amore. Dico un sacrilegio, forse? Nulla, nulla. Nè i piaceri della vanità, nè la voluttà del lusso, nè le gioie sapienti della intelligenza, nè i trionfi della bellezza, nè le seduzioni dell’arte; nulla vale l’amore. Non credete che io sia una fanciulla audace e peccaminosa; vi dico queste cose, purissimamente, nell’ora della morte. Tutto mi è assolto, da questo abbandono che faccio, senza esitare, a venti anni, della vita. Oh, Francesco, se conosceste che è l’amore, voi direste che ho fatto bene a morire. Poichè, mentre non sapevo far altro della mia esistenza, che amarvi, voi non mi amavate, non mi amate. Non vi hanno insegnato, Francesco, che cosa è l’amore: nè voi avete cercato mai d’impararlo. Non sapete nulla, non conoscete nulla. Siete voi felice? Pare. Chi ne sa niente! Voi stesso non potete dirlo. Forse, mancandovi la grande scienza, vi manca il grande