foca il cuore. Io vi amo: voi lo sapete. Quando portaste via la rosa rossa, nel ballo di casa Sutri, voi portaste via l’anima mia: e ogni volta che vi ho incontrato, dapertutto, poichè voi mi seguivate, ogni volta che mi avete guardata, lungamente, ogni volta che avete detto al mio orecchio le parole strane e fatali che abbruciano, io ho sentito che l’anima mia era vostra. Come è dolce la vostra voce! Io non la udrò più: io debbo non udirla più. Perchè dunque, portando nel cuore questa ferita così profonda, io sposo il vecchio principe di Schillingfurst? Perchè è il mio dovere di farlo: perchè, se non sposavo lui sarebbe stato un altro, oggi, dimani, un altro giorno; ma infallibilmente un altro, una persona qualunque, un tedesco o un inglese, un veneto o un napoletano, vecchio o giovine, che importa! Ma voi, giammai. Tutta la mia famiglia, tutte le tradizioni di casa mia, mi portavano a questo matrimonio; e non ho avuto il coraggio di ribellarmi. Fare una tragedia, perchè? Il mondo, per un momento si meraviglia, per un momento si commuove, per un momento ride: e tutto finisce e coloro che han fatto la tragedia, egoisticamente, hanno addolorato la famiglia e gli amici, senza scopo. Fare una