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piccolo romanzo 19

quasi personificate in coloro che le avevano scritte: ed egli rivedeva un volto pallido dai lunghi capelli, di un biondo smorto, rivedeva un vivido volto dagli occhi neri e dalle labbra simili al fiore del melograno, rivedeva quei due occhi così pieni di conturbante luce smeraldina: e per sottrarsi all’incubo di queste tre figure, che si soprapponevano, l’una all’altra, egli stese la mano e aprì una delle lettere.

«Oggi io sposo il principe di Schillingfurst; — scriveva la fanciulla — nel medesimo giorno, tutti tre i matrimoni. Io debbo sposare questo vecchio principe innanzi all’ufficiale dello Stato Civile, e innanzi alle due chiese, la cattolica romana e la protestante. Per tre volte dovrò dire di sì, dovrò dire che sono contenta di sposare questo vecchio tedesco, che sono contenta di seguirlo, laggiù, nel suo castello, dove saremo, è vero, sudditi e tributari della Germania, ma dove i contadini, e i servi, e i visitatori ci daranno dell’altezza Serenissima. Mamma è contenta, poichè il mio matrimonio e la mia partenza, la tranquillizzano sul mio avvenire e le preparano una seconda gioventù, piena di libertà e piena di allegrezza: chi si rammenterà che donna Olimpia di Nerola, ha una figliuola maritata? Ed Ella stessa sarà