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sperati singulti. Non pianse, però: arrossì di nuovo, si ricompose, sorrise.

— Raccontami i tuoi sogni, Daisy, giacchè tu confessi di essere romantica. Io sono una creatura secca e dura, che ho bisogno di denari e che non devo sognare. Dimmi il nome della persona che vuoi sposare, Margherita.

— Non esiste — disse la creatura pallida e bionda — non esiste.

— Cattiva, che non vuoi dirmi nulla!

— Non esiste. Se esistesse...

— Che faresti?

— Andrei a lui francamente e gli direi: ti amo.

— E se egli non ti amasse?

— Morirei.

— Non parlare di morte, mi sgomenti: voi altre inglesi siete capaci di tutto.

— Non ti spaventare — disse miss Daisy, sorridendo un poco. — Il cavaliere del mio cuore non è giunto ancora.

E si guardarono, affettuosamente, come due amiche che si sono detto tutto, tenendo ognuna per sè il segreto. La gente cominciava ad uscire dal ballo e passava innanzi a loro: qualche conoscenza, qualche amica si fermava un momento, scambiava qualche parola con le due