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— Lo credo.

— Quante sei romantica, Daisy!

— Sono romantica: e ciò non mi dà fastidio.

— Sicchè, Daisy, tu devi fare il romanzo, quando ti mariterai?

— Già.

— E forse rimarrai zitella.

— Così credo.

— Gli uomini di adesso sono aridi come il sughero: non sanno nulla di passione e di romanzo. Tu rimarrai zitella.

— Tanto meglio.

— E io mi mariterò male — mormorò donna Clara, chiudendo e schiudendo il suo ventaglio di piume.

— Perchè, male?

— Perchè ho bisogno di tanti quattrini, di tanti quattrini, che nulla più — disse ancora la buona fanciulla, ingenuamente, vagamente, quasi parlando in sogno.

— Quattrini?

— Già. Chissà chi mi daranno! Forse un vecchio conte tedesco, che ha un castello, laggiù, e a cui i servi danno dell’Altezza Serenissima; forse qualche vecchio principe svedese; un industriale lombardo, che diventerà ba-