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CASA NUOVA.
È deciso, si deve andar via: basta una letterina gentile al proprietario dell’appartamento per indorargli la pillola e si è liberi. Si dà in un grande sospiro di sollievo per aver affermata la propria indipendenza e si enumerano la millesima volta le buone ragioni per cui si parte. Ragioni solide: una scala alta come quella di Giacobbe; sopra, le stanze piccine; d’inverno, il freddo, d’estate, il caldo. Sempre il medesimo orizzonte; un palmo e mezzo di cielo, sette centimetri di collina ed un campanile; di mare e di Vesuvio neppure l’ombra; giù, una straduccia rumorosa e sudicia. I vicini, gente noiosa: il damerino che si pettina ad uno specchietto presso la finestra, la sarta che inaffia la malvarosa, il giudice che litiga con la moglie, la signorina che impara la rêverie di Ascher dalla mattina alla sera: sempre gli stessi visi, sempre le stesse voci.