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70 | matilde serao |
cose, perchè la mia cameriera non saprà mai farlo. Andrò via più tardi.
— Benissimo.
A casa, entrò direttamente nella sua camera, Guido si gettò sopra una poltrona nel salotto e finse di leggere un giornale. In verità la sentiva andare e venire a passi lenti, la vide anche passare due o tre volte:
— Vi stancate? — le chiese — potrei aiutarvi.
— No, grazie; a momenti finisco.
Infatti poco dopo venne anch’essa a sedersi con un’aria molto stanca; quella giornata l’aveva esaurita. Si guardava attorno come per ritrovare qualche cosa dimenticata.
— Piove meno, mi pare? — disse a Guido che aveva lasciato andare il giornale.
— Piove sempre.
— La carrozza non è ancora pronta?
— Non so, vado a vedere.
— La carrozza sarebbe pronta fra dieci minuti.
— Desiderate che vi accompagni?
— Non importa, grazie.
Parvero un secolo od un istante quei dieci minuti? L’uno e l’altro forse.
Quando entrò il servo a dire che tutto era all’ordine, Emma si alzò con un fare deliberato e