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40 | matilde serrao |
nunzia pulitamente la brutta notizia, però gli si aggiunge che si resta amici, che lo vogliamo veder sempre. Se quei due si debbono amare, si ameranno: è scritto.
— Ma credi, cattiva Lulù, che le cose si metteranno bene? Sai che mi piacciano poco gli imbrogli.
— O impersuadibile madre! O madre peggiore di San Tommaso! Ma sì, ma sì, te lo assicuro io con la mia provata esperienza, che non accadranno scandali. Roberto è un gentiluomo, infine, e non pretenderà che, senza amarlo, io lo sposi.
— Quello che mi sembra impossibile è l’affare di Sofia...
— Nulla di più possibile che l’impossibile — rispose con gravità Lulù.
— Cara, con questi assiomi! Suvvia; lasciamo fare al tempo; forse regolerà egli le nostre faccende. Ciò non toglie che tu sia una pazzerella.
— Ed una capricciosetta...
— Una testa senza giudizio...
— Ed un cervellino bisbetico. Sono tutto quello che vuoi, fammi la predica, me la merito. Andiamo: non hai nulla di dire? Io attendo.
— Dammi un bacio e va a letto. Buona sera, bambina.