Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
38 | matilde serrao |
E senza neppure salutarla, andò via anche lui con un gesto disperato. Lulù lo seguì con lo sguardo e restò tutta pensosa.
— Uno di qua... uno di là — essa mormorava — e prima? basta, bisognerà che mi ci metta io!
V.
— .... Per tutte queste buonissime ragioni, io non posso sposare il signor Roberto Montefranco — conchiuse Lulù a sua madre.
— Sono ragioni assurde, fanciulla mia — rispose la madre, scuotendo il capo.
— Insomma, vuoi che io te la dica chiara e netta? Roberto non mi piace e non lo sposo!
— Almeno qui c’è franchezza; ma è sempre un capriccio. Roberto ti ama.
— Si consolerà.
— È corsa una parola.
— Si riprende. Non siamo più ai tempi dei matrimoni per forza.
— Che dirà il mondo?
— Madre definisci il mondo?
— La gente!
— Chi è la gente? non la conosco; non ho obbligo di essere infelice per la signora gente.