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il trionfo di lulù 37


Si fermò sulla soglia. Roberto passeggiava; le si accostò...

— Lulù mi manda — ella disse a bassa voce.

— Veniste forzata?

— Forzata... no.

Essa tremava tutta; Roberto le era vicino, col viso travolto dalla passione.

— Che vi ho fatto, Sofia?

— Nulla, nulla mi avete fatto. Non mi guardate così — supplicò essa, smarrita.

— Lo sai, dunque, Sofìa, che ti voglio tanto tanto bene?

— Oh! taci, Roberto, per carità, taci! Se Lulù ci sentisse!

— Io non amo Lulù. Amo te. Sofia.

— È un tradimento!

— Lo so, ma ti amo. Partirò...

— Ebbene — gridò di lontano Lulù, comparendo sotto un’altra porta — ebbene, è fatta questa pace?

Ma nessuno rispose. Sofia fuggì via, celando il viso fra le mani, e Roberto rimase immobile, silenzioso, come istupidito.

— Roberto! — chiamò Lulù.

— Signorina.

— Che avviene dunque?

— Nulla; me ne vado.