Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
36 | matilde serrao |
sguardi singolari; per sere intiere non si parlavano, ma l’una studiava i modi dell'altro. Non sedevano mai d’accanto, ma Roberto trovava sempre modo di prendere il lavoro o il libro che aveva toccato Sofia; talvolta costei non compariva e Roberto, sempre più inquieto, fissava la porta chiusa, rispondendo distrattamente a quanto gli si diceva; talvolta, cinque minuti dopo la comparsa di Sofia, egli prendeva il suo cappello e partiva. La fanciulla impallidiva, un cerchio nero le si formava sotto gli occhi; si decise a non farsi vedere più. Si chiuse ogni sera per otto giorni nella sua camera, fremente d’impazienza, soffocando i suoi lamenti...
Una sera Lulù entrò nella camera:
— Vuoi farmi un favore? — le disse.
— Che desideri?
— Ho bisogno di scrivere un bigliettino. Roberto è solo, fuori sul terrazzo. Va a fargli compagnia tu. —
— Ma io...
— Vuoi continuare a star chiusa? Tanto ti costa il contentarmi?
— Verrai presto almeno?
— Il tempo per metter giù quattro righe.
Sofia si avviò verso la terrazza, cercando di avvalorare il suo cuore per quei pochi minuti.