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18 | matilde serrao |
— Ci siamo con una risposta secca e fredda, da far venire i brividi in estate! Dove prendete il vostro gelo, o mia glaciale sorella?
— Lulù, sei una vera bambina.
— Ecco dove v’ingannate, bisavola del mio cuore; io non sono una bambina, perchè mi marito.
— Eh?!
— È appunto quello che mi ha detto Jeannette.
— Che imbroglio! Non capisco niente.
— Or ora, ti narrerò tutto, come si dice nei drammi. Sarà un racconto... ma Vostra Serietà mi presta tutta la sua attenzione?
— Sì, sì, ma sbrigati.
— Il giorno delle corse al Campo di Marte, ecco il tempo ed il luogo. Tu non vi eri, tu che preferisci i tuoi eterni libri...
— Se divaghi sempre, non ti ascolto più.
— Devi ascoltarmi; questo segreto mi soffoca, mi uccide...
— Ricominci?
— Smetto, smetto. Dunque alle corse stavamo in prima fila sulla tribuna: Viene Paolo Lovato e ci presenta un bel giovane, Roberto Montefranco. Soliti saluti e complimenti vaghi, essi trovano i posti e siedono alle nostre spalle,