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dualismo 209


contrario di fare la corte. Ernesto non mandava mai fiori a Flavia e lei non gli chiedeva mai le sue confidenze, come si usa fra amici. Il marchese non si sentiva mai in obbligo di lodare l’acconciatura, gli occhi, le braccia della contessa e la contessa evitava di parlare di lui con le sue amiche. Sul discorso dell’amore si trovavano di accordo, ne dicevano bene e male egualmente, sfiorando il soggetto, facendovi naturalmente dello spirito. Su quello del matrimonio succedeva lo stesso. Non s’intenerivano mai, non erano mai malinconici o pensierosi. Temevano sempre far del sentimento, come fa la folla. Non si arrischiavano mai nelle discussioni artistiche, non discorrevano mai di poesia. Erano bandite tutte le frasi fatte, i convenzionalismi, le sentenze, le massime, le citazioni classiche, le citazioni poetiche, le frasi da giornalista, quelle che tutto il mondo ripete, perchè tutto il mondo ha principiato a dirle. Non dico nulla dei proverbi: erano rigorosamente proibiti. Prima per un certo tempo, si divertirono a citarli capovolti a costo di far fremer il grande Salomone e quanti altri furono mai raccoglitori di proverbi, ma fu uno scherzo che divenne presto molto comune e lo lasciarono andare. Il marchese era sempre in guardia, te-