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di diventar tale, il suo matrimonio col negoziante di zucchero e spirito poteva sembrar logico, ma giunta che fu la superiorità diventava una proposizione assurda; poichè ogni fanciulla superiore che si rispetta, deve sposare un uomo illustre o morire zitella. I genitori che amavano molto la loro figliola, si persuasero di questa profonda verità e licenziarono il fidanzato; egli pianse per un’ora, si disperò per tre giorni, fu malinconico per una settimana e finì per isposare la figliuola di un negoziante di legname. La storia non aggiunge se ebbero lunga prole, ma all’onesto lettore è lecito supporlo.

Intanto la fanciulla cercava il suo uomo illustre e, dopo mille difficoltà, ne trovò uno; difficoltà non già per la scarsezza del genere, poichè a sentire i contemporanei, siamo nell’epoca delle grandezze, — ma ella ne voleva, una vera, autentica, bella e buona. Quello che scelse era, come al solito, sorto dal nulla, perchè una celebrità che si permettesse di non sorgere dal nulla, sarebbe una falsa celebrità; aveva combattuto con la miseria, la fame ed il freddo, gioconda compagnia della sua giovinezza: come gli altri entrò in carriera per la porta piccola del giornalismo e portandovi due qualità opposte, la pazienza e l’ardire, riuscì a conquistare un