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si levava di letto, il che è segno di freschezza giovanile che se ne va; ai ballonzoli, convenzionalmente detti periodiche, stavano sempre daccanto: in apparenza perchè si volevano bene, ma in realtà per sorvegliarsi reciprocamente. Se Pasqualina cominciava un lavoro all’uncinetto, Mariuccia metteva subito in mezzo un ricamo in tappezzeria; se Mariuccia imparava a tormentare sul piano la Bellissima di Coop, Pasqualina adottava presto la tortura con la Povera dello stesso maestro. Pasqualina possedeva un medaglione d’oro con la parola Souvenir in ismalto nero, ma Mariuccia portava al dito mignolo un anello con su due perline ed una turchina; Mariuccia aveva un abito di seta grigia, guarnito di azzurro, e Pasqualina ne aveva uno verde guarnito di nero. Pasqualina era bionda e fingeva amare i capelli bruni, mentre in fondo li disprezzava; Mariuccia era bruna e si stemperava in elogi dei capelli biondi, mentre non li poteva soffrire. Insomma si correvano dietro, si perseguitavano, si spiavano, si raggiungevano, rimanevano un sol momento in equilibrio, si staccavano daccapo, ricominciavano la corsa, con un ardore concentrato e nascosto. Così a prima vista, all’interesse che l’una portava all’altra, pareva che si volessero un bene dell’anima e