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78 | Il ventre di Napoli |
nanna per i due bimbi; mentre orlava gli stivaletti, mandava avanti e indietro il piede, per cullare i due bimbi nello stesso sportone.
A un’altra donna che stava in servizio, un’amica teneva il bimbo; ma veniva a portarglielo da molto lontano, per farlo succhiare, sudando, sotto il sole, con quel bimbo pesante in collo. L’intervista accadeva sul pianerottolo o in cucina: e accadevano questi piccoli dialoghi:
— S’è stato cuieto, almeno
— Cuieto sì, ma tene sempe famme.
— Core de mamma soia!
Poi l’allattamento finiva, l’amica riprendeva il bimbo non suo, dicendogli:
— Iammocenne, a’ casa, ja; core de la zia, saluta a mammà.
E se ne andava, tranquillamente, senza mormorare, mentre la madre, dal finestrino della cucina, guardava ancora una volta suo figlio.
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È naturale che il popolo non possa fare carità di denaro, al più povero di lui, non aven-