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Il ventre di Napoli 73

spinge il carretto, una lampada a petrolio vi fumiga , il carretto si ferma ogni tanto. Riparte, lasciando talvolta dietro di sé le bucce spinose e sdrucciolevoli.

È pittoresco, assai, per un novelliere, girare dopo mezzanotte: e trovare degli uomini che dormono sotto il porticato di san Francesco di Paola, col capo appoggiato alle basi delle colonne: degli uomini che dormono sui banchi dei giardinetti, in piazza Municipio; dei bimbi e delle bimbe che dormono sugli scalini delle chiese di san Ferdinando, santa Brigida, la Madonna delle Grazie, specialmente quest’ultima che ha una scala larga e certi pogginoli ampli, nel centro di via Roma.

Può piacere all’uno e all’altro, che giusto a due passi da via Roma, vi sia il Chiostro di San Tommaso d’Aquino, dove non vi sono più monaci, ma che è un piccolo fondaco, una piccola Corte dei Miracoli, con le sue ranelle, e le sue botteghe brulicanti di ombre e le case brulicanti di poveri e d’infelici.

Ma in realtà è molto, molto crudele che tutto questo esista ancora, e che creature umane lo subiscano, e che uomini di cuore sopportino che questo sia.