avendo le trentasei lire, le toccò pagare, ogni
mese, cinque lire, vale a dire che restituì i quattrini presi: al settimo non ebbe neppur quelle
cinque lire ed il vestito fu venduto. Accorse, per
vedere di prendere il di più, poiché il vestito era
nuovo, e si era dovuto vendere bene: invece era
stato liberato per trenta lire; almeno così apparve
dal libro. Ebbe poi il piacere d’incontrare donnna
Gabriela al teatro col suo vestito indosso e carica
di oro e di gioielli, ricomprati all’agenzia.
Poiché molte di queste donne amano di sovraccaricarsi
degli oggetti che hanno in deposito, e
più di una popolana vede passare l'impegnatrice
che va alla passeggiata, portando al collo il laccetto d’oro che ella ha dovuto impegnare, alle
orecchie gli orecchini di una vicina, e sulle spalle
il mantello di velluto della signora del terzo piano: e dietro le porte, dietro le finestre, quando
l'impegnatrice passa, vi sono dei sospiri repressi,
delle lagrime inghiottite, dei pallori subitanei: l''impegnatrice sembra un idolo indiano, a cui si sacrifichi oro e sangue. Alcune Ìmpegegnatrici, più
astute e più calcolatrici, impegnano di nuovo, ma
al Banco, gli oggetti di oro e di valore, guadagnandoci
ancora, poiché il Banco dà onestamente