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62 Il ventre di Napoli

avendo le trentasei lire, le toccò pagare, ogni mese, cinque lire, vale a dire che restituì i quattrini presi: al settimo non ebbe neppur quelle cinque lire ed il vestito fu venduto. Accorse, per vedere di prendere il di più, poiché il vestito era nuovo, e si era dovuto vendere bene: invece era stato liberato per trenta lire; almeno così apparve dal libro. Ebbe poi il piacere d’incontrare donnna Gabriela al teatro col suo vestito indosso e carica di oro e di gioielli, ricomprati all’agenzia. Poiché molte di queste donne amano di sovraccaricarsi degli oggetti che hanno in deposito, e più di una popolana vede passare l'impegnatrice che va alla passeggiata, portando al collo il laccetto d’oro che ella ha dovuto impegnare, alle orecchie gli orecchini di una vicina, e sulle spalle il mantello di velluto della signora del terzo piano: e dietro le porte, dietro le finestre, quando l'impegnatrice passa, vi sono dei sospiri repressi, delle lagrime inghiottite, dei pallori subitanei: l''impegnatrice sembra un idolo indiano, a cui si sacrifichi oro e sangue. Alcune Ìmpegegnatrici, più astute e più calcolatrici, impegnano di nuovo, ma al Banco, gli oggetti di oro e di valore, guadagnandoci ancora, poiché il Banco dà onestamente