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Il ventre di Napoli 49

scendo man mano la collera, tutte le ingiurie avendo un numero relativo, si dicono in gergo del lotto. Una donna dà un pugno ad un’altra, e le rompe la faccia; davanti al giudice, si scolpa, dicendo: m’ha chiammata sittantotto; il giudice deve prendere la smorfia e vedere a che corrisponde di oltraggioso quel numero.

La cabala esiste più per le classi superiori che per le inferiori: ma essa vi discende. Certo, nel popolo non si comprano i numerosi giornali cabalistici, settimanali, dagli strani titoli: il Vero amico, il Tesoro, il Fulmine, il Corno d’abbondanza, che costano dieci lire all’anno di abbonamento, compilati da una redazione ignota; né il popolo corrisponde con quei professori di matematica che abitano al vico Nocelle, dodici, o a san Liborio, quarantaquattro, o a vico Zuroli, tre, e che danno, nelle quarte pagine, la fortuna a chi paga le dieci lire. Ma qualche cosa vi trapela: il tal signore sa i numeri, lo aspettano nella strada, gli mettono in mano un paio di lire e quello si contenta: è un piccolo affare.


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