Pagina:Matilde Serao Il ventre di Napoli, 1906.djvu/60

48 Il ventre di Napoli

chiodo, ammala un bimbo, fugge un cavallo, compare un grosso sorcio: numeri subito.

Tutti gli avvenimenti, grandi e piccoli, sono considerati come una misteriosa sorgente di guadagno. Muore una fanciulletta di tifo; la madre giuoca i numeri, escono, ella esclama: m’ha fatte bbene pure murenne| Una moglie parla dell’amore che le portava suo marito, che è morto; poi soggiunge malinconicamente, che se questo amore fosse stato grande, egli le sarebbe comparso in sogno, per darle i numeri; e se n’è scordato, è un ingrato, poiché egli lo sa che essa è poveretta e dovrebbe aiutarla.

Salvatore Daniele squarta la Gazzarra: biglietto; il popolo dice: chella è mmorta mo, almeno ce refrescasse a nnuie che simmo vive. Salvatore Misdea ammazza sette -soldati: biglietto. La legge ammazza Misdea: biglietto. Su le porte, nei bassi, alle cantonate, i numeri sono discussi da comitati e sottocomitati; il biglietto è stabilito. Non esce: avevano sbagliato, dovevano mettere questo numero e. quest’altro, che sono usciti.

Questa scienza della smorfia è così profonda, così abituale, che per dare del pazzo a qualcuno si dice: è me vintiroie (ventidue, matto), e ere-