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Bisogna sventrare Napoli 35

sto e di aver udito qualche cosa, alla nona sera ma che mancò loro la fede e il miracolo non è riuscito.

Tutte le superstizioni sparse pel mondo, sono raccolte in Napoli e ingrandite, moltiplicate. Noi crediamo tutti quanti alla jettatura. Non parliamo dell’olio sparso, dello specchio rotto, del cucchiaio in croce col coltello, della sottana posta alla rosta alla rovescia che porta fortuna, dei soldi mercati (gobbi), dei ragni, degli scorpioni, della gallina: superstizioni vecchie, chi se ne occupa? I napoletani credono ancora alle sibille: vi è una Chiara Stella, alle Cento Grade, verso il Corso Vittorio Emmanuele, vi è una siè Grazia al Vicolo Mezzo cannone, famosissime; e molte altre minori. Si compensano cinquanta centesimi, due lire, cinque lire. I napoletani credono agli spiriti. Lo spirito familiare napoletano che circola in tutte le case, è il monaciello, un bimbetto vestito di bianco, quando porta fortuna, vestito di rosso, quando porta sventura. Una quantità di gente mi ha affermato di averlo visto. In piena Napoli, alla salita di Santa Teresa, una bellissima palazzina non si affitta mai: per vent’anni l'ho visto chiusa, poiché è abitata dagli spiriti. Il napoletano crede agli spiriti che