Pagina:Matilde Serao Il ventre di Napoli, 1906.djvu/25


Bisogna sventrare Napoli 13

adorna di nappe e nappine i cavalli dei carri, che si adorna di pennacchetti multicolori nei giorni di festa, che porta i fazzoletti scarlatti al collo, che mette un pomodoro sopra un sacco di farina, per ottenere un effetto pittorico e che ha creato un monumento di ottoni scintillanti, di legni dipinti, di limoni fragranti, di bicchieri e di bottiglie, un monumentino che è una festa degli occhi: il banco dell’acquaiuolo,

Questo popolo che ama la musica e la fa, che canta così amorosamente e così malinconiosamente, tanto che le sue canzoni danno uno struggimento al core e sono la più invincibile nostalgia per colui che è lontano, ha una sentimentalità espansiva, che si diffonde nell’armonia musicale.

Non è dunque una razza di animali, che si compiace del suo fango; non è dunque una razza inferiore che presceglie 'orrido fra il brutto e cerca volenterosa il sudiciume; non si merita la sorte che le cose gl'impongono; saprebbe apprezzare la civiltà, visto che quella pochina elargitagli, se l'ha subito assimilata; meriterebbe di esser felice.