vecchio: ha la testa fasciata: fu ferito, in una di quelle notti: e camminando a passo lento, con voce fioca, grida il giornale e aggiunge, come ritornello: ann’acciso u padre nostro Ciccottù In un angolo di Porta Capuana, una donna parla, fra un gruppo di donne: è eccitata, ha le lacrime agli occhi, narrando non so quale benefizio che ella ebbe da Ciccotti: e le altre, a poco a poco, si mettono a gemere, intorno: e come se qualcuno fosse morto, esse esclamano: avimmo perdute nu patre, nu patre. Altrove, un uomo vestito bene, un signore, infine, ma noto nel quartiere, è circondato da altre donne, che gli raccontano le loro disgrazie, ed egli ascolta, pensoso, crollando il capo: e il ritornello, più malinconico, più triste, ricomincia, ancora: ce l’hanno levato, signò, ce l'hanno levato. Entrate, non nelle botteghe della borghesia di Vicaria, ma nei bassi di san Giovanni a Carbonara, di via Santi Apostoli, delle traverse del Nuovo Corso Garibaldi, di Porta Capuana, e in ognuna di quelle tane ove manca l’aria e manca la luce e ove il popolo napoletano vive, per colpa dei suoi mali governanti, come se non fosse uomini e non fosse cristiani, e voi troverete il ritratto di Ettore Ciccotti, accanto a quello della