fuoco, spingendosi avanti, le donne sotto i piedi dei cavalli dei soldati, cosi, ebbre di morte! Se più tragica, se infinitamente più tragica non fu l’avventura del popolo di Vicaria, si deve al medesimo Ettore Ciccotti che consigliò, a voce, per lettera, la calma, la pace, in nome del profondo vincolo fra lui e questo popolo di Vicaria: si deve alla sua partenza, alla sua assenza, atto di altruismo tenerissimo, con cui si sottrasse al terribile entusiasmo e ne placò, cosi, anche il disegno di rivoluzione e di morte: ancora una volta, egli salvò il quartiere Vicaria dal sangue e dalla strage. E l'ira folle, lentamente, si è sedata, poiché questi possenti impeti delle masse non possono e non debbono aver durata: ed è restato, dovunque serpeggiante, in cento episodii commoventi, il dolore di aver perduto Ettore Ciccotti, come deputato di Vicaria. Nei crocicchi, un organino si ferma e l’uomo dalla manovella, comincia a macinare una musica bizzarra: un altr’uomo canta: e la canzone parla di Ciccotti, il padre del popolo, e tutti si mettono a cantare, un coro, crescendo la folla: delle cartoline col ritratto di Ciccotti circolano, fra la gente: le donne le afferrano, le baciano, le conservano nel seno. Un venditore di giornali passa, è un