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148 Il ventre di Napoli

un sacco di castelli in aria, tutti uno più costoso dell’altro? Chi dichiarerà esservi ben pochi milionari a Napoli, per dare l’indice meschino, esiguo, della nostra ricchezza, quando il primo milionario è, appunto, il Comune, e, come tutti i milionari, è un po’ folle, cioè lesina qualche centinaio di lire, in cose necessarie e profonde il suo denaro, o s’impegna a profonderlo, nelle spese superflue? Il Municipio nostro non è, forse, nè Morgan, nè Carnegie, nè Vanderbilt, nè Rockefeller; la sua fortuna è più modesta: i suoi milioni sono in minor numero: ma esso ci gioca, oramai, come un buon piccolo milionario che fuma delle sigarette da tre centesimi, ma che ha una scuderia da corse. Ho innanzi agli occhi e io spero di potervelo comunicare, sempre che ne sia il caso, un elenco di progetti, di proposte, di cose mezze fatte o da farsi, ove la spesa, talvolta inutile, talvolta stravagante, quasi sempre imprudente, è fortissima. Io non sono il tutore del Comune, per grazia di Dio e neppure tu, amico lettore, per tua fortuna: ma qualche soldo, di questi milioni, è tuo ed è mio. Interessiamoci a questi pochi centesimi, tuoi, miei, lettore, perchè essi sono una parte di questi milioni!