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126 Il ventre di Napoli

solo per attirare, ma per trattenere qui, fra noi, la ricchissima ed elegantissima società internazionale, sono degni del più grande e più profondo incoraggiamento. Sì, formiamo il Rione della Beltà, ove, sulle sponde del mare, dal primo angolo di Santa Lucia Nova a Mergellina non sieno che belle case, floridi giardini, magnifici alberghi, botteghe di cose di arte: facciamo che queste vie sieno spazzate bene, due o tre volte al giorno, e che il lastricato non costituica un pericolo per le ossa dei forestieri: otteniamo che le carrozzelle sieno meno sgangherate, i cocchieri meno laceri e meno sporchi e, sovra tutto, meno avidi e screanzati coi forestieri: compiamo il miracolo di fare sparire i mendicanti schifosi, i venditori ambulanti odiosi, i fiorai petulanti e tanti altri individui anche più bassi, anche più equivoci da questo Rione della Beltà: e che i capitalisti costruiscano un kursaal a santa Lucia, aperto in inverno per gli stranieri e in estate per i provinciali: e altri capitalisti facciano un Palais de la jetée alla rotonda di via Caracciolo, bello e ricco come quello di Nizza: e vi sieno altre attrattive più larghe e più possenti, i cui progetti, noi lo sappiamo, fervono