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Le case del popolo 117

con tale ignoranza presuntuosa, con tali calcoli sbagliati, che questi quartieri non sono serviti a nulla, a nulla, e sorgono, nei sobborghi della città, sulla riva di santa Lucia, enormi, massicci, brutti, già lerci, già quasi cadenti, mentre il popolo non vi abita!

Citiamo il Borgo Marinai, a santa Lucia. Posto che si dovevano abbattere, sino da venti anni, tutte le case pittoresche e sporchissime dell’antico rione santa Lucia, case che, oh ironia, sì vanno abbattendo solo da un anno, e si era preoccupati dove si sarebbero allogati quei pescatori di polipi, quelle venditrici di acqua sulfurea, quegli intrecciatori di nasse, quei sommozzatori o palombari, si pensò e si costruì, sulla lingua di terra che parte dalla sinistra di Castel dell’Uovo, un gruppo di casette a un piano, sulla riva del mare. Costavano , costano diciotto lire, una stanzetta con la cucina, e ventisette lire due stanzette con la cucina. Irrisione! Nonsenso! Non vi è pescatore, non vi è palombaro, non vi è barcaiuolo di santa Lucia che guadagni più di venticinque o trenta