governo della Città, sente la necessità di elevare
prima fisicamente e poi moralmente il popolo,
dando ad esso i beni primieri della vita, la luce,
Taria, la nettezza, la salubrità, dandogli la via e
la casa, dandogli il modo di acquistare la sanità
del corpo che è la gioia dell’anima, sottraendolo
alle infermità, alle degenerazioni, all’epidemia, e
sottraendolo, così, anche alla disonestà e al vizio.
Questo, nella mente di ehi lo volle, dopo la strage
del 1884, dopo la visita ai tugurii e alle catapecchie
fatta dal Re, dopo V orrore che ne ebbe
V animo dei maggiorenti, questo era il compito
del Rettifilo, che si è chiamato e si chiama Risanamento
, con tutto il suo progetto di diramazioni,
di colmate, di traverse. Il Rettifilo doveva
salvare il popolo napoletano: e poiché gli occhi
che guardano poco e fugacemente, poiché le labbra
che domandano, non sempre sono esaudite
da labbra che conoscano la verità, poiché il difetto
di cui tutti siamo malati, é la fretta, poiché noi
siamo, anche, malati di superficialità, poiché nessuno
ha il tempo di fare quel che vorrebbe, nel
mondo, poiché nessuno ha la volontà necessaria a
eseguire tutto quello che vorrebbe, poiché tutto
ci sfugge, per esser profondi, così, noi possiam