così folte di cose e così ingenue, così ricche di energie accumulate e così simpaticamente inesperte, così audaci e così innocenti, queste opere di giovanezza, ritengono tutta la ispirazione materna. Vi spira dentro una tenerezza che, ahimè, sparirà successivamente, poichè la vita è amara ed è anche amara l’arte: vi è un candore affascinante che non resisterà ai morsi dell’esistenza, ma che forma la delizia delle opere di gioventù: vi è una bontà, riflesso, eco, della bontà materna. Uno scrittore, un’artista giovanile può essere violento, se il suo bel sangue ricco ribolle, non sarà mai crudele; può essere aggressivo, non sarà mai spietato; può essere appassionato, sarà sempre casto, poichè alle sue spalle, avanti a lui, la mano materna, la voce materna la parola materna ancora guidano il suo intelletto. Purtroppo, purtroppo, tutto ciò è destinato a dileguarsi, a perire: i roventi ed essiccanti aliti del mondo distruggono que-