Pagina:Matilde Serao, Beatrice (1890).djvu/56

50 Beatrice


comprendete e che cercate placare le subite e bizzarre ribellioni di uno spirito che si sprigiona dalla mediocrità, le malinconie lunghe e ingiustificate dei quindici anni, e la selvatichezza scontrosa e le fughe da tutti i contatti volgari: voi che intendete il segreto delle notti già trascorse alla lettura e allo studio, il segreto della mano che disegna e che cancella, il moto della mano che cerca sui tasti, qualche cosa che non giungo a precisare! Il primo aprirsi, sgomento, e inebbriato dall’animo del vostro fanciullo, quando batte sul cuore l’arte e batte la scienza, quando il pensiero già martella nella testa, è spiato da voi e voi ve ne spaventate e ve ne inebbriate, come vostro figlio, e voi avete negli occhi la sua stessa luce di paura e di felice meraviglia, voi madre sua, madre di questo ingegno che si è svegliato e che vibra, madre di quest’anima che grandeggerà, domani!

Prima ispiratrice! Le opere di giovinezza,