tri soggetto a tutte le miserie, ed a tutte le caducità umane giacchè le limitazioni, le imperfezioni, le delusioni dell’amore non le può negare nessuno, giacchè esso, sovra tutto, è breve, breve, breve, vuol dire che la esistenza feminile conta solo, nel mondo sentimentale, per due anni, per un anno, per sei mesi? E le donne che non riescono a essere amate, le donne che non riescono ad amare? Non esistono costoro? È possibile? E quando non si può più nè amare, nè essere amate, di amore, bisogna, dunque, veramente morire? Solo l’amante ha diritto di vivere, solo l’amante è oggetto di analisi nei romanzi e nei trattati di psicologia? E la madre, signori, signore, la madre? La madre che è madre, sempre, col suo cuore, da venti anni sino alla morte, la madre il cui sentimento non teme il tempo, non teme il tradimento non teme l’abbandono, la madre che ama che è amata, oltre la tomba? La madre, il cui sentimento è rafforzato dall’istinto più