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gioia e di paura, vuol renderla in tutta la sua vivezza, colui che vuol mettere, nel nobile crogiuolo della forma lirica, tutto quello che preme in lui e che palpita intorno, il poeta, infine combatte una battaglia solinga e disperata, simile a quella di Giacobbe con l'Angelo: e la vittoria ha con sé così alte lusinghe, che è poco dare per essa la forza, l'amore e la vita. Ma le lotte di tante altre anime di artisti, di scienziati, di filosofi, di mistici, d’inventori, ma le torture che sono inflitte a costoro dalle cose nemiche e dagli uomini nemici, anche hanno il loro singulto che schianta il petto, anche hanno il loro grido lungo e roco, che fa impallidire chi lo ascolta. E spesso, tutta questa pugna è inutile e le vigorie degli uomini si sciupano, si disperdono in vani tentativi: spesso, colui che cerca, nulla trova: spesso, quando egli ha trovato, si accorge che quanto chiedeva e ha ottenuto, è inane: spesso il premio raggiunto, è destinato a onorare chi non