Pagina:Mastro-don Gesualdo (1890).djvu/88


— 80 —




IV.




Mentre i muratori si riparavano ancora dall’acquazzone dentro il frantoio di Giolio vasto quanto una chiesa facendo alle piastrelle, entrò il ragazzo che stava a guardia sull’uscio, addentando un pezzo di pane, colla bocca piena, vociando:

— Il padrone!... ecco il padrone!...

Dietro di lui comparve mastro— don Gesualdo, bagnato fradicio, tirandosi dietro la mula che scuoteva le orecchie.

— Bravi!... Mi piace!... Divertitevi! Tanto, la paga vi corre lo stesso!... Corpo di!... Sangue di!...

Agostino, il soprastante, annaspando, bofonchiando, affacciandosi all’uscio per guardare il cielo ancora nuvolo coll’occhio orbo, trovò infine la risposta:

— Che s’aveva a fare? bagnarci tutti?... La burrasca è cessata or ora... Siamo cristiani o porci?... Se mi coglie qualche malanno mia madre non lo fa più un altro Agostino, no!