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— A me potete dirlo, caro mio, — riprese il vecchietto malizioso. — Non avete a temere che vi faccia la concorrenza, io!

Al battibecco si divertivano anche coloro che non gliene importava nulla. Il barone Zacco, poi, figuriamoci! — Eh! eh! marchese!... Voi non la fate, la concorrenza?... Eh! eh!

Mastro— don Gesualdo volse un’occhiata in giro su tutta quella gente che rideva, e rispose tranquillamente:

— Che volete, signor marchese?... Ciascuno fa quel che può....

— Fate, fate, amico mio. Quanto a me, non ho di che lagnarmene....

Don Giuseppe Barabba si avvicinò in punta di piedi alla padrona, e le disse in un orecchio, con gran mistero:

— Devo portare i sorbetti, ora ch’è passata la processione?

— Un momento! un momento! — interruppe il canonico Lupi, — lasciatemi lavar le mani.

— Se non li porto subito, — aggiunse il servitore, — se ne vanno tutti in broda. E’ un pezzo che li ha mandati Giacinto, ed eran già quasi strutti.

— Va bene, va bene.... Bianca?

— Zia....

— Fammi il piacere, aiutami un po’ tu.